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Raccolta conclusa a Mais Domani: rese più che ottime
Pubblicato il 28 Settembre 2021

Lo scorso 24 settembre si è conclusa la parte «di campo» del progetto Mais Domani: in campo a Comezzano Cizzago è scesa la mietitrebbia John Deere C670 messa a disposizione dal Team Gorini che, con grande pazienza e attenzione, ha raccolto la granella nelle varie parcelle delle 4 Isole dell’Innovazione.

Parte del campo prova era già stato raccolto lo scorso 20 agosto, nello specifico gli ibridi precoci di classe 200 e 300 nell’Isola della Genetica e Concia: «Le rese di queste classi Fao sono state assolutamente soddisfacenti – ha detto Lorenza Michelon, tecnico del Condifesa Lombardia Nord-Est. I dati della trebbia hanno infatti evidenziato rese al 15,5% di umidità tra i 120 e i 140 q/ha». I numeri delle classi 500, 600 e 700 sono, come atteso, decisamente superiori: «Gli ibridi a ciclo lungo – ha aggiunto Michelon –, sempre stando alle indicazioni della mietitrebbiatrice, hanno avuto produzioni altrettanto soddisfacenti». Nell’Isola della Genetica e Concia andiamo dai 160 ai 180 q/ha al 14,5%, valori simili anche a quelle delle altre Isole con punte molto elevate, superiori ai 180 q/ha, nelle parcelle a elevata densità di semina.

Mietitrebbia John Deere C670 del team Gorini durante la raccolta delle parcelle dell’Isola Genetica e Concia

I risultati preliminari del progetto Mais Domani vanno letti anche sulla base all’annata 2021, che è stata tutt’altro che facile per questa coltura: la prolungata siccità in molti areali al Nord Italia infatti ha colpito duramente le piante in campo durante i momenti decisivi per la produzione di granella e trinciato, con il risultato che le prime stime ipotizzano cali di resa che oscillano notevolmente, a macchia di leopardo, sul territorio. In Emilia-Romagna, ma anche in alcuni areali del Veneto, addirittura si ipotizza una flessione dei raccolti del 30- 40%. Nel Bresciano, areale che ospita la sperimentazione, la riduzione del raccolto è stimata tra il 5 e il 10%.

«Il merito dei buoni risultati del progetto Mais Domani – commenta Amedeo Reyneri, docente dell’Università di Torino e responsabile scientifico del progetto – va attributo in parte alla disponibilità irrigua ma anche, e soprattutto, alla cura delle piante durante l’intero ciclo di sviluppo. Già, a pochi giorni dalla raccolta, sia nei 500 sia nei 600, era possibile apprezzare una decisa differenza tra le parcelle fertilizzate con strategie innovative rispetto al testimone non fertilizzato, così come si percepiva una decisa differenza di vigore e stay green delle piante nelle tesi con diversa densità di semina».

Scarico della granella raccolta in una delle parcelle dell’Isola Genetica e Concia. Da ogni parcella viene prelevato un campione per l’analisi dell’eventuale contaminazione da micotossine

«L’importanza di questi progetti non è solo nei numeri alla raccolta – ha detto Giacomo Lussignoli, presidente del Condifesa Lombardia Nord-Est – ma nella conoscenza che si ottiene dal confronto di così tante tecniche. Le informazioni che gli agricoltori possono ottenere da un progetto come Mais Domani, serviranno sempre di più per permettere loro di coltivare mais in modo sostenibile dal punto di vista ambientale e redditizio da quello aziendale. Inoltre – ha aggiunto Lussignoli – un progetto di questa tipologia, dove la formazione tecnica è protagonista, sposa alla perfezione anche la nostra mission».

Nelle prossime settimane i responsabili del protocollo scientifico dell’Università di Torino, in collaborazione con i tecnici del Condifesa Lombardia Nord-Est, elaboreranno e confermeranno i dati delle parcelle, i risultati finali verranno pubblicati su L’Informatore Agrario.

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